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La storia della Dutch Oven

Nov 6, 2019 | Approfondimenti | 0 commenti

Da dove viene la Dutch Oven (o pentola di ghisa), che tanto usiamo per cuocere perfettamente il nostro pane anche in qualsiasi forno di casa? La risposta non è delle più semplici, e anzi, consiste in più risposte correlate.

E’ facile definire cosa sia la dutch oven moderna, ma la sua storia è leggermente più difficile da rintracciare, a partire dal fatto che il contenitore che ha preso questo nome non è “dutch” ovvero olandese.

Si può dire che la storia della dutch oven possa essere riassunta in tre fasi fondamentali ben distinte nel tempo, fasi che rappresentano tre step fondamentali nella creazione dell’attuale dutch oven.

1/ La storia olandese

La dutch oven è anche chiamata “braadpan” in olandese, che potrebbe essere tradotto in  “pentola per friggere o arrostire”. Il design della dutch oven attualmente usato in Olanda si è evoluto in una pentola di acciaio laminato utilizzata principalmente per arrostire le carni. Si tratta di pentole più leggere ed economiche rispetto a quello che ora consideriamo una “dutch oven”, generalmente in ghisa. Somigliano di più alle pentole in acciaio inox con fondo spesso.

2/ La storia inglese

Gli olandesi inizialmente cominciarono a produrre i loro vasi in ghisa nel XVII° secolo, creando una varietà di contenitori, padelle e pentole. Inizialmente erano fatte di ottone: il processo per produrle consisteva in creare degli stampi di sabbia per ottenere delle forme di alta qualità con una superficie liscia, similmente agli inglesi che all’epoca usavano per gli stampi terra e argilla.

Interessatosi nelle tecniche di produzione olandesi, l’inglese Abraham Darby andò a visitare l’Olanda per osservare il loro metodo di produzione. Tornato in Inghilterra, tentando di riprodurre le tecniche imparate, raffinò maggiormente il processo, usando un materiale più economico, la ghisa. Nel 1707 Darby registrò il brevetto per la produzione delle pentole in ghisa e la chiamò “Dutch oven”. Così si spiega il motivo del nome “Dutch” per questo particolare tipo di pentola.

3/ La storia americana

Successivamente gli americani portarono queste pentole inglesi nelle loro nuove colonie e continuarono ad applicare modifiche alla “Dutch oven” di stile inglese. Paul Revere, è noto per aver aggiunto le gambe a questo tipo di pentola, e per aver disegnato il coperchio piatto con un piccolo bordo, per reggere le braci. Erano pentole che infatti venivano proprio usate come “forno da campo”, appoggiate sopra le braci e ricoperte di braci: in base al numero di braci che si utilizzavano si sapeva (molto empiricamente) a che temperatura si stava cuocendo.

I coloni, i pionieri, i minatori, gli agricoltori, i costruttori di case, tutti utilizzavano queste pentole per la loro versatilità e la loro resistenza: la Dutch oven era un oggetto molto prezioso da possedere! Nel 1896, Joseph Lodge fondò una fonderia di ghisa in Tennessee, dove tutt’ora la Lodge Company produce le sue famose Dutch oven in ghisa.

Una storia ben più antica

Ma se volessimo capire da dove deriva questo metodo di cottura, del “forno da campo”, dovremmo ricercare più in là nella storia europea, informandoci sui “clibani” e sui “testi” utilizzati dagli antichi romani. Ma tratterò questo argomento più approfonditamente in un altro articolo.

Martino Beria

Martino Beria

Chef

Martino Beria è chef, lievitista, innovatore di gastronomia, specializzato in cucina vegetale, lievito madre e fermentazioni. È laureato in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione presso l’Università di Padova, dove ha insegnato Progettazione del Cibo.

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